Melinda, campagna 2022-23: previsioni incoraggianti. Ma l’inflazione condiziona il mercato e crea incertezza
Presentato il nuovo Bilancio di Previsione: sostanzialmente invariate le vendite dei primi mesi post raccolta. 170 milioni di euro il valore del liquidato previsto che risente dell’incremento dei costi a monte. Il presidente del Consorzio, Seppi: “Numeri positivi ma i rialzi di energia e materie prime impongono prudenza”.
Il Consorzio Melinda registra dati di vendita in linea con i numeri dell’anno passato in termini di quantità ma in crescita come valore grazie all’alta qualità di merce conferita. Ma il contesto attuale, caratterizzato dal generale calo dei consumi nel comparto e dalle persistenti spinte inflazionistiche che impattano sui costi sostenuti, impone prudenza. È quanto emerge dal Bilancio di Previsione 2022/2023 presentato dall’azienda ai suoi soci.
Il fatturato lordo previsto al 31 luglio di quest’anno viaggia attorno ai 308 milioni di euro che, detratti i costi, si traducono in un ammontare liquidato ai soci di circa 170 milioni pari a 0,467 euro/kg per il totale commerciale. Il dato risente inevitabilmente del forte incremento di alcune voci a monte a cominciare dalla spesa annuale per l’energia (passata da 8 a circa 13 milioni di euro nel confronto sul 2020/21), i trasporti (da 13 a 17 milioni) e gli imballi (da 33 a 40 milioni). Sul fronte energetico, Melinda conferma la propria attenzione per l’efficientamento: la frigoconservazione delle mele nelle celle ipogee, l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici, l’impiego del 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili (anche grazie alla partnership con Dolomiti Energia) e lo sviluppo di un progetto ad hoc garantiscono la massima prestazione delle sue operazioni con il minimo consumo possibile di elettricità.
I numeri contenuti nel Bilancio previsionale si collocano in un quadro generale complesso. Il contesto socio economico italiano ed europeo è caratterizzato da un'incertezza nel consumatore causata principalmente da un calo del potere di acquisto derivante da un’inconsueta spinta inflazionistica. Quest’ultimo fenomeno, in particolare, genera incertezza condizionando le scelte di acquisto da parte dei consumatori e favorendo un calo delle vendite nel comparto ortofrutta che a novembre 2022 registrano una riduzione dell’8,8% dei volumi e del 4,4% in termini di valore rispetto all’anno precedente.
“I risultati previsti per i prossimi mesi sono positivi ma il contesto generale consiglia una certa prudenza”, ha dichiarato Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda (nella foto). “Nel mercato italiano ed europeo l’inflazione condiziona i prezzi dell’energia e delle materie prime producendo di riflesso un incremento dei costi per l’azienda e i soci frutticoltori. Le attività delle singole aziende consorziate stanno subendo aumenti dei costi dei fattori produttivi come mai si era registrato da decenni. Nonostante questo siamo certi che l’intero sistema Melinda saprà confermare la sua capacità di tenuta in una fase complessa per tutto il comparto”.
Fonte: Ufficio Stampa Melinda/Martina Valentini