Export: competitività dei prodotti e capacità produttiva i punti di forza delle imprese trentine
«Lo scopo dell’incontro di oggi – ha spiegato Achille Spinelli - è stato quello di definire gli strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione, che saranno riassunti in un programma che verrà adottato dalla Provincia e che vede il contributo di tutti. È importante trovare un dialogo costante tra mondo pubblico e privato per condividere scelte, opinioni e progetti sul prossimo futuro, perché non ci si può affidare semplicemente alle dinamiche di mercato, ma è necessario definire assieme leve e obiettivi, per presentarsi all’estero con successo come Sistema Trentino».
Il secondo appuntamento del Comitato strategico, che si è tenuto nella sede della Provincia autonoma di Trento in Piazza Dante, è stato strutturato in tre momenti di lavoro e discussione.
La mattinata si è aperta con un confronto sui risultati dei tavoli di lavoro organizzati durante la prima giornata, che hanno permesso di individuare i cambiamenti in atto, di valutarne l’impatto sul sistema produttivo locale e di evidenziare i possibili punti di rottura e gli shock che richiedono risposte e azioni resilienti.
A questo primo momento di apertura è seguita l’esposizione dei risultati della survey di Prometeia, condotta su un campione di circa 180 imprese, prevalentemente di micro e piccole dimensioni, attive in svariati settori dell’economia locale. È emerso innanzitutto che le aziende del territorio si sentono preparate ad affrontare i mercati esteri, grazie in particolare alla competitività dei propri prodotti e a una buona capacità produttiva. Nonostante ciò, il report ha evidenziato che il margine di crescita per l’internazionalizzazione in Provincia è ancora rilevante, soprattutto nelle realtà più piccole, che in gran parte (61%) dichiara di non affacciarsi oltre confine. Si registra comunque una maturità dell’operatività sui mercati internazionali, con il 66% delle imprese del territorio che esporta da oltre 5 anni e il 68% che lo fa abitualmente. L’indagine ha fatto anche venire a galla le esigenze latenti delle imprese, che dichiarano di aver bisogno soprattutto di supporto nello sviluppo di contatti commerciali e di prodotti finanziari utili all’avvio o alla gestione dell’operatività internazionale.
Nella parte conclusiva dell’evento è stato infine illustrato il quadro generale del sostegno pubblico all’internazionalizzazione, del quale sono stati messi in luce attori e strumenti. Lo scopo della rassegna è stato far emergere gli spazi specifici per la politica provinciale, che da un lato può andare a colmare eventuali gap dell’azione degli organi centrali, mentre dall’altro avrà il compito di agire in sinergia con gli indirizzi nazionali al fine di attivare effetti di massa critica, coerenza e moltiplicatori.
In questa fase gli stakeholder locali, suddivisi in tre gruppi di lavoro, hanno avuto l’occasione di dare il proprio contributo in merito agli strumenti utili per supportare le imprese trentine. È emersa la necessità di stimolare nelle aziende la diffusione di una cultura legata all’internazionalizzazione attraverso servizi informativi e di accompagnamento con project manager dedicati, formazione sull’export digitale e condivisione di esperienze tra imprese e operatori pubblici e privati. Ma non solo. È stata anche sottolineata l’importanza di un’adeguata valorizzazione del brand Trentino come strumento di marketing verso l’estero e l’esigenza di definire una serie di cluster di aziende a partire dai quattro ambiti su cui si fonda la Smart Specialisation Strategy, la strategia provinciale di sviluppo economico che guiderà la crescita del Trentino negli anni a venire.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento