Cassa di Trento: una banca di comunità vicina al territorio
Dal progetto di fusione nascerà una banca regionale, cerniera con la cultura sudtirolese. Fracalossi: convinti di poter vincere la sfida di declinare in chiave moderna il concetto di credito cooperativo. Eletti sei consiglieri in Consiglio di amministrazione.
La Cassa di Trento ha tenuto ieri sera al palazzetto BLM Group Arena di via Fersina la propria assemblea, che ha visto la partecipazione di 4.000 soci (comprese 1.306 deleghe), per la prima volta in presenza dopo tre anni di emergenza Covid.
I soci hanno approvato a larga maggioranza, con soli cinque voti contrari, un bilancio di grande soddisfazione, che presenta un utile netto di 18,8 milioni di euro.
Il presidente dell’istituto di credito Giorgio Fracalossi ha ricordato l’impegno della Cassa per la comunità, alla quale ha dedicato risorse per quasi 3 milioni di euro nell’ultimo anno a sostegno di iniziative di volontariato culturale, sociale, sanitario, educativo e sportivo e per le attività in favore dei soci.
In merito al progetto di fusione con la Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia, che proietta la Cassa di Trento in una dimensione regionale, il presidente Fracalossi ha affermato che «abbiamo l’obbligo di affrontare con responsabilità i cambiamenti. L’obiettivo del progetto è di creare maggiore valore da mettere a disposizione delle comunità e del territorio.
Sarà una banca a connotazione regionale, convinti di poter vincere la sfida di declinare in chiave moderna il concetto di credito cooperativo. Una cerniera con il mondo e la cultura sudtirolese, un ponte che unisce e non un confine che divide».
Negli interventi dei soci, accanto a giudizi positivi sulla gestione della Cassa, sono pervenuti anche stimoli per riflettere sulle implicazioni di un progetto di fusione così importante. Altri hanno posto l’attenzione sul piano di chiusura di alcune filiali, chiedendo ulteriori riflessioni su tale iniziativa.
Le elezioni in consiglio di amministrazione
Sei gli amministratori in scadenza, otto i candidati. Questo l’esito dell’elezione di ieri.
In rappresentanza dei soci della ex Cassa di Trento, Lavis, Mezzacorona e valle di Cembra risultano eletti: Chiara de Vescovi (2096 voti), Paolo Zanolli (1913), Claudio Battisti (1909), Ermanno Villotti (1748), Maurizio Bottura (1686). Non eletta la candidata Lara Settanni.
Andrea Riolfatti (1613 voti) è il consigliere eletto in rappresentanza della ex Cassa Rurale Alta Vallagarina e Lizzana. Non eletto Matteo Barozzi.
Il bilancio in sintesi
Il totale delle masse amministrate (raccolta diretta, indiretta e crediti alla clientela) ha registrato a fine 2022 il risultato globale di 6.718 milioni di euro. La raccolta diretta si è attestata a 3.184 milioni di euro.
La raccolta indiretta, rappresentata dai titoli amministrati e dal risparmio gestito per conto della clientela, oltre ad altri prodotti finanziari ed assicurativi, è aumentata a 1.669 milioni di euro.
La raccolta complessiva ammontava quindi, a fine 2022, a 4.853 milioni di euro.
Gli impieghi o crediti alla clientela si sono assestati a 1.865 milioni di euro, con una decisa contrazione del credito “non performing”, cioè le attività di credito deteriorate, che sono scese in corso d’anno a 778mila euro, rispetto ai 20,8 milioni di euro di fine 2021.
Il conto economico ha chiuso l’anno registrando un utile netto di 18,8 milioni di euro.
Il patrimonio raggiungerà dopo il riparto dell’utile 2022 un valore contabile di 281,2 milioni di euro. I fondi propri risultano a fine anno pari a 295,7 milioni di euro, esprimendo un ragguardevole “Total Capital Ratio” (l’indice cioè di “solidità” della Cassa) pari al 22,93%.
Fonte: Cassa di Trento