26 febbraio 2025
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Fuorché il silenzio. Trentasei voci di donne afghane

La resistenza delle donne afghane passa anche dal racconto, coraggioso, della propria storia. Ascoltare le loro voci è un modo per tenere accesa la speranza. Per tenere viva l’attenzione su una situazione che rischia di essere dimenticata, l’associazione Donne in cooperazione ha presentato il libro “Fuorché il silenzio” che raccoglie trentasei storie di donne afghane.
Le donne afghane sono state private della propria immagine, nascosta dietro un burqa, e della loro voce. Sono state nascoste in case che si stanno trasformando in prigioni, rese invisibili alla società, al mondo. E il mondo se le sta dimenticano, distratto da notizie più attuali, da voci più forti. “Offrire uno spazio alle loro parole, alle loro storie, è per noi un modo per sostenere queste donne, per cercare di tenere viva la speranza e la forza di resistere a un regime violento e oppressivo” ha detto Nadia Martinelli, presidente dell’associazione Donne in cooperazione, aprendo l’incontro di presentazione del libro “Fuorché il silenzio.

Trentasei voci di donne afghane” ospitata questo pomeriggio nel foyer della sala inCooperazione a Trento.
A presentare il volume è intervenuta Daniela Meneghini, curatrice dell’edizione italiana del libro e docente di Lingua e Letteratura Persiana del Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea presso l’Università Cà Foscari di Venezia. “È un libro – ha commentato – che ha forza e che commuove insieme, ma soprattutto che riporta lo sguardo su quel Paese attraverso la voce diretta di chi ne vive il dramma”.

Il libro contiene la traduzione italiana dal dari, una delle due lingue ufficiali dell’Afghanistan, di 36 testimonianze di attiviste afghane raccolte nei mesi successivi al ritorno al potere dei Talebani, il 15 agosto 2021. Il titolo originale è “Azadi seda-ye zanane darad” (“La libertà ha voce femminile”) ed è stato pubblicato in Danimarca nel giugno del 2023.

Si tratta del racconto, scritto in prima persona o raccolto dalla giovane regista Zainab Entezar, delle vicende, personali e politiche, che hanno portato queste 36 donne a mantenere vive, malgrado i terribili rischi che correvano, le proteste contro le leggi sempre più misogine e restrittive messe in atto da Talebani. Le loro testimonianze sono state riviste, per la pubblicazione, da Asef Soltanzadeh.

“Il libro – ha aggiunto Meneghini – è unico nel suo genere: le testimonianze sono scritte da donne comuni che hanno estrazioni sociali e percorsi esistenziali differenti, sono scritte nella loro lingua e vengono narrate con equilibrio e onestà pur nella indescrivibile drammaticità dei fatti. La maggior parte di queste donne, che hanno voluto in 35 casi su 36 mantenere con coraggio il loro vero nome nel libro, sono ancora in Afghanistan, alcune in carcere, di altre non si hanno più notizie, alcune continuano la loro battaglia a rischio della vita. Le manifestazioni e la lotta contro un regime che le priva di tutti i loro fondamentali diritti, la responsabilità nei confronti delle prossime generazioni, la richiesta di non essere dimenticate da noi, questi i temi fondamentali che legano i racconti e le vite narrate”.
Autore: redazione
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