Una difesa comune per l'agricoltura Ue. Il Consorzio Melinda protagonista all'evento Masaf a Roma
Ad “Agricoltura È”, inaugurato dal presidente della Repubblica Mattarella, il consorzio porta il suo Melinda Theatre. All'incontro pubblico con i rappresentanti istituzionali e dei produttori, una forte richiesta di strategie comuni e investimenti a livello nazionale e continentale per favorire la difesa attiva e passiva contro eventi meteo estremi e crescita delle fitopatie.

La crisi climatica, la crescente diffusione delle fitopatie e un quadro internazionale sempre più incerto mettono a rischio le produzioni agricole europee. Per garantire un futuro sostenibile al settore è fondamentale affrontare la sfida del ricambio generazionale, incentivare i processi di aggregazione, promuovere le esperienze di cooperazione e adottare un uso consapevole delle risorse naturali, a partire dall’acqua. È altresì essenziale sviluppare strategie valide di difesa attiva e passiva contro gli eventi meteorologici estremi e assicurare l'accesso agli strumenti più efficaci per contrastare gli agenti patogeni, intervenendo tempestivamente e insieme per proteggere la produzione.
Tutti temi cruciali dei quali il Consorzio Melinda, che rappresenta 4000 famiglie di agricoltori, si è fatto portavoce all'interno del Villaggio "Agricoltura È", organizzato dal Ministero dell'Agricoltura dal 24 al 26 marzo in Piazza della Repubblica a Roma.
Durante l'evento, nel quale viene ospitato il Melinda Theatre, subito preso d'assalto da visitatori e gruppi di studenti, il presidente del Consorzio, Ernesto Seppi, ha illustrato le principali problematiche che l'ortofrutta italiana deve affrontare con urgenza, avanzando proposte concrete all'Europa, in occasione della visita del Commissario Europeo per l'Agricoltura, Christophe Hansen.
“Tutti gli agricoltori, ma in particolar modo chi opera in territori complessi come quelli montani, devono affrontare gelate tardive sempre più frequenti anche in primavera, siccità alternate a bombe d'acqua e alluvioni, una crescente diffusione delle fitopatie” ha ricordato Seppi in occasione del tavolo di lavoro tra addetti ai lavori e rappresentanti istituzionali realizzato in collaborazione con Confcooperative. “A queste sfide si deve far fronte con strategie comuni e stimolando l'aggregazione di qualità, che da un lato, costituisce un autentico valore aggiunto e, dall'altro, permette di diffondere efficacemente azioni di contrasto e adattamento anche tra i piccoli agricoltori. L'esperienza delle cooperative di melicoltori della Val di Non è sicuramente un modello al quale guardare con attenzione. Serve al tempo stesso che le istituzioni di ogni livello siano al loro fianco, a partire dalla tutela dell'accesso alle risorse idriche, che costituisce, oltre a una cruciale questione agricola, anche un delicato tema sociale”.
In tal senso, molta speranza sta suscitando il documento “Vision for Agriculture and Food” presentato dalla Commissione Ue, che rappresenta un cambio di strategia rispetto all'impostazione della precedente legislatura europea. “La novità è senza dubbio interessante ma aspettiamo i fatti. Finora, alle aperture fatte sono seguite misure del tutto insufficienti e molte delle nostre richieste non hanno ricevuto risposte efficaci” ha commentato Davide Vernocchi, presidente del Consorzio cooperativo emiliano-romagnolo Apoconerpo, secondo il quale “per garantire il futuro delle produzioni agricole sarà essenziale mettere in piedi un sistema di difesa attiva e un gioco di squadra tra regioni, istituzioni nazionali e comunitarie. Il mondo ortofrutticolo da solo non può riuscire ad affrontare il problema”.
“Le aspettative di una revisione della regolamentazione Ue sono enormi” ha confermato Giuseppe Blasi, capo Dipartimento della politica agricola comune e dello sviluppo rurale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. “Sul tema della valorizzazione delle risorse idriche, ad esempio, abbiamo molto apprezzato la posizione espressa dal vicepresidente della Commissione, Raffaele Fitto, che pone l'acqua tra le priorità strategiche delle future politiche europee. Ora sarà necessario mettersi al lavoro per sostenere la proposta di finanziamenti dedicati alle infrastrutture per l’irrigazione, in modo che se ne possa tener conto nel futuro bilancio comune. Nel frattempo, tra fondi comunitari, nazionali, della coesione e del PNRR, il Masaf sta investendo oltre 2,2 miliardi di euro per l’ammodernamento e l’efficientamento delle strutture esistenti e l’introduzione di innovazioni nelle tecniche di irrigazione”.
La siccità è d'altro canto un problema non solo agricolo ma più in generale economico e dai gravi risvolti sociali, da gestire in modo lungimirante. Sia attraverso infrastrutture adeguate sia valorizzando il lavoro garantito dagli agricoltori. “Bisogna in primo luogo sfatare il falso mito secondo cui l'agricoltura spreca acqua” ammonisce Francesco Vincenzi, presidente ANBI. “In realtà, essendo un costoso fattore produttivo, per gli agricoltori è controproducente consumarla più del necessario. Inoltre dobbiamo sempre ricordare che proprio l'irrigazione per l'agricoltura, attraverso oltre 220.000 chilometri di canali, irrora il territorio e lo tutela dall'aridificazione. Senza questo importante intervento. i costi per i cittadini sarebbero molto maggiori. È quindi fondamentale riconoscere il contributo dell'agricoltura nel garantire questo fondamentale servizio ecosistemico”.