Slow Fashion Spring: la moda tra sostenibilità, industria e cooperazione
Un evento per riflettere su moda sostenibile, economia circolare e finanza responsabile, mettendo al centro il ruolo della cooperazione e delle nuove generazioni per costruire comunità più resilienti. Durante l’incontro sono stati affrontati i temi della sostenibilità ambientale e sociale, dell’impatto positivo dell’imprenditoria responsabile e dell’importanza di investimenti finanziari orientati al bene comune.

Per celebrare i dieci anni di attività di REDO Upcycling, la Cooperativa Alpi ha organizzato una serie di eventi dedicati alla moda e alla sostenibilità ambientale e sociale.
“Volevamo interrogarci su quello che abbiamo fatto – ha dichiarato la presidente di Cooperativa Alpi, Elisa Poletti – ma soprattutto immaginare il futuro. Per questo abbiamo pensato di organizzare un mese di incontri con cittadini, imprese e organizzazioni, per confrontarci sul tema della moda sostenibile e costruire nuove alleanze”.
Dopo una serie di proiezioni e incontri ad Arco Lab, in cui si è discusso dell’impatto del mercato della moda e delle sue implicazioni sociali e ambientali, il percorso si è concluso oggi con l’evento “Slow Fashion Spring”. Un’occasione per mettere a confronto mondi diversi e riflettere su come l’imprenditorialità e la sostenibilità possano trovare spazio in organizzazioni come la Cooperativa Alpi.
Tra i relatori moderati da Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager del Consorzio Nazionale CGM, c’era Martina Spadafora, esperta di sostenibilità e moda etica. Nel dibattito ha tenuto a sottolineare l’importanza di una moda sostenibile e di un’economia più equa e solidale, raccontando l’esperienza delle organizzazioni internazionali che hanno contribuito alla strategia europea per il tessile circolare. Ha inoltre evidenziato come il settore finanziario stia muovendo passi significativi verso modelli più responsabili, grazie all’adozione dei criteri ESG e alle forme di impact investing, ribadendo la necessità di unire le forze per promuovere il cambiamento.
A rafforzare questo messaggio è intervenuto anche Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, sottolineando il ruolo cruciale della finanza come motore di cambiamento: “la cooperazione deve lasciare spazio alla finanza, unica leva per non essere solo spettatori ma protagonisti del cambiamento. Se utilizziamo il capitale per promuovere modelli di business sostenibili e responsabili, possiamo davvero incidere sulla società e sull’ambiente. È una sfida ambiziosa, ma necessaria per costruire un futuro migliore”.
Ad arricchire il dibattito, Lorenzo Delladio, presidente di Confindustria Trento e CEO di La Sportiva, che ha sottolineato l’importanza della sostenibilità nel settore calzaturiero e nello specifico nella sua impresa, spiegando che il pellame utilizzato è un sottoprodotto dell’industria alimentare e che i residui di lavorazione vengono sempre recuperati e riutilizzati da cooperative locali per ridurre gli sprechi e promuovere l’economia circolare. Tuttavia, ha evidenziato come la sfida principale rimanga culturale. Infatti, nonostante una crescente sensibilità ambientale, i consumatori preferiscono spesso prodotti più economici rispetto a quelli sostenibili, a causa della differenza di prezzo e della scarsa consapevolezza dell’impatto ambientale.
L’evento, molto partecipato all’interno dei laboratori di REDO, ha confermato l’importanza di continuare a promuovere modelli imprenditoriali basati sulla cooperazione e sulla responsabilità sociale, soprattutto in un contesto globale sempre più segnato da disuguaglianze e incertezze economiche.
Cos’è REDO
Il marchio REDO upcycling nasce a Trento nel 2014 con l’obiettivo di valorizzare un processo produttivo sostenibile. Da allora realizza accessori moda e componenti d’arredo di design utilizzando materiali di recupero che ci vengono ceduti da aziende, enti, associazioni e persone che condividono l’idea di economia circolare che cerchiamo di portare avanti. Tutte le produzioni REDO sono realizzate in Trentino dentro i laboratori di Cooperativa A.L.P.I..
Info su redoupcycling.com.
Foto Michele Lotti
Autore: Alessandro Girardi - Ufficio Stampa
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