Promozione e sviluppo della cooperazione: nuovi criteri per l'applicazione della legge
I settori maggiormente interessati dalla delibera provinciale sono la scuola, le cooperative di comunità e le comunità energetiche. I nuovi criteri da un lato prevedono un sostegno ancora più incisivo della Provincia a quelle iniziative della cooperazione che incentivano la costituzione di associazioni cooperative scolastiche e di cooperative formative per l’alternanza scuola – lavoro. Dall'altra, puntano ad agevolare alcune delle spese sostenute in fase di avvio e di sviluppo dalle comunità energetiche costituite in forma di società cooperativa e dalle cooperative di comunità, presenti in particolare nelle aree più lontane dai principali centri urbani del Trentino.
La legge regionale 15 del 28 luglio 1988 promuove, in linea anche con il dettato costituzionale, lo sviluppo della cooperazione attraverso il finanziamento di iniziative volte a diffondere la cultura, lo spirito e i principi cooperativi. E' ad essa che fa riferimento l'accordo siglato il 10 giugno scorso dalla Provincia con la Federazione Trentina della Cooperazione, da cui traggono origine a loro volta i nuovi criteri licenziati ora la per una applicazione ancora più efficace della legge regionale.
I nuovi criteri riconoscono l’assoluta rilevanza che assume la formazione nelle scuole per la conoscenza e la diffusione del modello cooperativo tra i giovani, sostenendo più incisivamente l’attività che la Federazione Trentina della Cooperazione svolge oramai da numerosi anni, in particolare attraverso la progettazione e gestione di Associazioni Cooperative Scolastiche e l’implementazione del percorso triennale delle Cooperative Formative Scolastiche per l’Alternanza Scuola – Lavoro.
Un’altra importante innovazione introdotta con i nuovi criteri consiste nella previsione di agevolare alcune delle spese sostenute in fase di avvio e di sviluppo dalle comunità energetiche costituite in forma di società cooperativa, e dalle cooperative di comunità.
Le cooperative di comunità, recentemente regolamentate dalla legge regionale 1 del 2022, si propongono di realizzare politiche provinciali tese a favorire la permanenza della popolazione sul territorio, anche nelle aree di montagna e più distanti dai principali centri urbani, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini quali agenti dello sviluppo locale.
Quella delle comunità energetiche è invece una realtà che consente a privati cittadini, associazioni ed imprese commerciali di installare o utilizzare, se esistenti, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e autoconsumarla, fornendo benefici ambientali, economici o sociali ai soci, ai membri e in generale alle aree in cui opera. E’ evidente che le comunità energetiche possono rappresentare una valida risposta di fronte alla situazione attuale caratterizzata dall’elevato aumento dei costi dell’energia.
Oltre alla produzione e condivisione di energia e il reinvestimento dei profitti per scopi ambientali, economici o sociali, la comunità energetica può produrre anche altri servizi rivolti ai membri, per esempio interventi integrati di domotica, interventi di efficienza energetica, servizi di ricarica veicoli elettrici. La comunità può anche assumere il ruolo di società di vendita al dettaglio e può offrire servizi ancillari e di flessibilità. Lo stesso Accordo di programma sottoscritto il 6 giugno scorso tra la Provincia autonoma di Trento, i quattro Consorzi BIM del Trentino, la Federazione Trentina della Cooperazione e l’Associazione Artigiani del Trentino prevede il sostegno delle iniziative legate alle energie provenienti da fonti rinnovabili.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento