L’importanza di chiamarsi Cassa Rurale: buoni risultati e un solido legame con il territorio vanno a braccetto
I primi dati del bilancio 2023 della Cassa Rurale Valsugana e Tesino confermano la positiva azione sul territorio fondata su presenza capillare e capacità di rispondere alle esigenze della comunità.
In un panorama economico incerto e internazionale sempre scosso da venti di guerra, la Cassa Rurale Valsugana e Tesino archivia un 2023 positivo.
La banca si conferma capace di generare una robusta e stabile redditività con cui rafforzare ulteriormente un patrimonio che ormai sfiora i 118 milioni.
Solidità rappresentata in modo sintetico e puntuale dall’indice CET1, pari al 26,6% al 31/12/23 contro una media nazionale di sistema che si attesta attorno al 15%.
“L’importanza di chiamarsi Cassa Rurale“ afferma il direttore generale Paolo Gonzo “la vediamo ogni giorno nel rapporto con soci e clienti, che ci scelgono certamente per la qualità dei servizi, ma specialmente perché siamo sentiti come espressione autentica del territorio: rappresentiamo un legame di vicinanza sia generazionale che geografico”
Certamente queste parole trovano conferma nei primi numeri del bilancio 2023 che vedono appunto migliorare ancora i parametri di solidità, e con essi anche la fiducia di chi affida i propri risparmi alla Cassa Rurale.
Il primo dato rilevante è la crescita della raccolta che si sostanzia in oltre 96 milioni in più rispetto al 2022, per un totale di oltre 1.364 mln di euro.
Il sostegno al territorio passa principalmente per la capacità di mettere a disposizione di famiglie e imprese un buon accesso al credito in grado di soddisfare le esigenze di tutta la comunità di riferimento, costituita principalmente da famiglie e imprese.
Infatti, nel 2023, sono stati erogati quasi 80 milioni di nuovi mutui che a fine anno portano il totale dei prestiti a 638 milioni.
In questo settore sempre molto intensa è l’attività consulenziale offerta dagli esperti della Cassa Rurale, che sono stati molto impegnati nel corso dello scorso anno, a rivedere – a causa dell’aumento dei tassi - le condizioni dei finanziamenti in essere.
Un approccio sartoriale veramente “su misura” molto gradito dai clienti che anche nel 2023 nella concessione di mutui alle famiglie, hanno visto la Cassa Rurale fare la parte del leone con 7 mutui sui 10 negoziati sul territorio.
Inoltre, accompagnare i clienti in una gestione ordinata e organizzata delle loro esigenze di credito, si è dimostrato particolarmente efficace nell’affrontare le più complesse operazioni, come quelle connesse al Superbonus.
Nel triennio 22-24 la Cassa Rurale ha acquistato ad oltre 1000 clienti, circa 135 milioni di crediti fiscali che ad oggi hanno generato un giro di affari verso le imprese, per buona parte del territorio, sui 220 milioni di euro.
Il bilancio si chiude con un utile di esercizio di circa 15 milioni di euro, rafforzando gli indicatori patrimoniali, economici e di qualità del credito.
Ma il dato che più di tutti colpisce, è quello relativo al numero dei clienti che ha superato i 32.600 e prosegue la crescita con un andamento costante, pur in presenza di una tendenza demografica che non gioca a favore.
Certamente, come ci confermano diverse voci dal territorio, lo sforzo di mantenere una rete di filiali presente quasi ovunque (in controtendenza con quanto accade nel resto del sistema bancario), è un fattore che marca sempre più la differenza e che risulta più che apprezzato da soci e clienti.
Su questo aspetto il presidente Arnaldo Dandrea è molto chiaro: “credo che le dimensioni della nostra Cassa Rurale siano coerenti con quelle del territorio: abbiamo sempre evitato le tentazioni di gigantismo che ogni tanto affiorano qua e là, consci che mantenere un equilibrio tra capacità di offerta di buoni servizi e la prossimità alle comunità è il nostro vero obiettivo. Vogliamo restare a misura di territorio, una banca in cui la comunità si riconosce: questa è, per noi, l’importanza di chiamarsi Cassa Rurale”.