Incomprensibile la rinuncia ai Fondi FAMI
CNCA Trentino Alto Adige, Consolida, CGIL CISL e UIL del Trentino e Fondazione S.Ignazio hanno promosso una conferenza stampa per spiegare le ragioni del loro dissenso. Ecco il testo della loro nota.
Da poco abbiamo appreso che è stata firmata la Nota di rinuncia al Ministero da parte del Dipartimento salute e politiche sociali della PAT rispetto all’attuazione di due progetti già finanziati dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno. Nello specifico PROG-2355 Impact – Provincia Autonoma di Trento con un budget ammesso a finanziamento di euro 538.000,00 e PROG -2579 – A++ Italiano di base - Provincia Autonoma di Trento con un budget ammesso a finanziamento di euro 491.130,76.
I progetti avevano già visto svolgersi precedenti edizioni sul territorio provinciale mediante il coordinamento del Cinformi. Attraverso corsi di insegnamento alla lingua e cultura italiana per le persone straniere, nonché iniziative di dialogo e socializzazione interculturale, avevano trovato ampio riconoscimento e auspicio di prosecuzione presso tutti gli enti coinvolti del territorio (Comuni, Comunità di Valle, Istituti scolastici, Associazioni di promozione sociale e culturale locali…).
Sottolineiamo che destinatari delle iniziative sono stati in questi casi immigrati di prima generazione, tra cui prevalentemente donne in situazione di isolamento sociale, che vivono in maniera stabile nei piccoli paesi della nostra provincia, e che hanno usufruito di competenze linguistiche e di cittadinanza preziose mirate alla socializzazione e all’inserimento nella vita sociale della comunità. Risulta dunque inconcepibile la rinuncia a tale forma di finanziamento già prevista, se non per prese di posizione aprioristiche, senza alcuna base di ragionevolezza, che nulla hanno a che fare con il bene collettivo e l’utilizzo consapevole dei fondi a disposizione.
Non si tratta qui di spostare infatti delle risorse esistenti in altro modo (tesi già ampiamente miope tra l’altro), ma di rinunciare in toto a fondi già stanziati che non verranno quindi erogati. Questo solo per pregiudizio, paura elettorale, tornaconto localistico, che non rendono certo un servizio al nostro territorio. Ultimo il Trentino!... nel momento in cui rinuncia a fondi già previsti dallo Stato e non si dimostra all’altezza di utilizzarli per lo sviluppo socio-culturale del suo tessuto sociale, culturale e produttivo.
Rimarchiamo infine come tale progetti avrebbero potuto costituire un canale di reinserimento per insegnanti e lavoratori dell’accoglienza che hanno visto il proprio rapporto di lavoro interrotto o ridimensionato a seguito dei recenti provvedimenti in materia di richiedenti protezione internazionale.
Chiediamo dunque di scongiurare lo spreco di un’opportunità a tutti gli effetti già a disposizione del territorio che non comporterebbe alcun tipo di aggravio economico per l’amministrazione locale, ma solo benefici e possibilità anche di implementare nuovi modelli di integrazione per le persone straniere.
Soggetti promotori: CNCA Trentino Alto Adige, Consolida, CGIL CISL e UIL del Trentino, Fondazione S.Ignazio.