04 ottobre 2023
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Il futuro dell’abitare: le proposte della Cooperazione Trentina

Alloggi per studenti, per turisti, ma anche, e soprattutto, luoghi in cui percorsi di vita delle persone possono prendere forma. Sono le principali declinazioni emerse nel corso dell’evento proposto stamani, nell’ambito del programma della nona edizione della Settimana dell’accoglienza, da Federazione Trentina della Cooperazione, Consolida e CoopCasa. Ognuna con le proprie sfide, per le quali il movimento cooperativo propone l’elaborazione di una risposta che coinvolga tutti gli attori del territorio.

Si è trasformato in un dialogo, intersettoriale e intergenerazionale, l'appuntamento "Costruire insieme il futuro dell'abitare. Le proposte della cooperazione", progettato da Federazione Trentina della Cooperazione in collaborazione con Consolida e CoopCasa nell'ambito della nona edizione della Settimana dell'accoglienza. Stamani Francesca Gennai, presidente di Consolida, ha guidato i diversi interventi in programma che hanno completato un quadro dell'abitare con tante sfumature. “Oggi – ha sintetizzato Gennai – è emersa una dimensione dell’abitare che va oltre il concetto di patrimonio individuale per arrivare a rappresentare un bene collettivo. È questa la principale sfida che la cooperazione trentina, nel suo essere intersettoriale, dovrà affrontare costruendo con la politica una visione comune”.

Ad aprire i lavori Elia Frignani, presidente della cooperativa Il Faggio, che offre alloggio a studenti fuori sede e gestisce lo studentato Nest a Trento, dove la risposta alla domanda di alloggio si trasforma in un percorso di crescita comune. "Sono state recentemente investite molte risorse per creare nuovi posti letto, – ha spiegato Frignani – ma non sono state accompagnate da politiche mirate e da progetti sostenibili anche da un punto di vista sociale. Il rischio maggiore è di perdere di vista l'aspetto umano".

Interpretazione dell'abitare come occasione di crescita personale che accomuna i progetti della cooperativa Impronte, che a Rovereto ha realizzato alcune proposte abitative rivolte a persone con disabilità e studenti fuori sede. "Siamo partiti dalle domande delle persone - ha raccontato il direttore della cooperativa Filippo Simeoni - per avviare percorsi più ampi, favorendo l’emancipazione, il senso di comunità e la consapevolezza delle persone".

Le proposte della cooperazione sul tema dell'abitare pongono al centro le persone e, in particolare, le relazioni tra chi abita un luogo, punto di partenza per la nascita di comunità coese. Per cui si sviluppano sempre più servizi e progetti dedicati alla gestione della convivenza, e delle eventuali conflittualità, per creare benessere collettivo, come ha evidenziato Nicola Serra, della cooperativa Kaleidoscopio, che gestisce per Itea il servizio di Segretariato sociale. Serra, che per la cooperativa segue anche la gestione delle residenze per richiedenti asilo, ha introdotto un altro tema fondamentale: la necessità di sviluppare un sistema in grado di fornire le garanzie necessarie per permettere alle persone di trovare un alloggio e, di conseguenza, di costruirsi una vita. Troppo spesso, è stato evidenziato da più parti, si privilegia l’affitto breve a turisti o studenti, rispetto a contratti di durata maggiore.

Il tema degli affitti turistici è stato affrontato da Francesco Gabbi, presidente di CBS Community Building Solutions, che da alcuni anni promuove un progetto per la gestione del patrimonio immobiliare di seconde case che rischia di trasformarsi in edifici fantasma per buona parte dell’anno. “Il nostro obiettivo – ha raccontato – è coinvolgere Comuni e proprietari in progetti di ospitalità diffusa. In questo modo i proprietari possono mettere a reddito le proprie case vacanza e le amministrazioni comunali hanno a disposizione un modello per gestire il fenomeno degli affitti brevi evitando il rischio di un forte impatto negativo sulle comunità”.

A completare il quadro, l’esperienza di CoopCasa, riportata dal direttore Andrea Rinaldi, che ha offerto un’analisi del settore basata sul punto di osservazione privilegiato della propria organizzazione, che si occupa di garantire sostegno alle cooperative edilizie e di gestire alloggi a canone calmierato. Rinaldi evidenzia come le politiche abitative possano anche rappresentare un trampolino importante per lo sviluppo e l’autonomia delle famiglie. “Il 60% delle persone che escono dagli alloggi a canone moderato – ha detto – lo fanno per comprare casa. È evidente, perciò, che questo tipo di sostegno, offrendo la possibilità di risparmiare, garantisce risultati importanti. Quello su cui bisogna lavorare ancora, però, sono politiche che favoriscano lo sviluppo di comunità abitative”.

“Questo appuntamento – ha commentato Jenny Capuano, responsabile dell’Area Formazione e Cultura Cooperativa della Federazione, che ha coordinato l’organizzazione dell’evento – getta le basi per un discorso più ampio sull’abitare, che coinvolga tutti gli attori del territorio in un ragionamento comune per individuare politiche e strategie di sistema”.

Autore: Redazione