Qualità e unità per il futuro delle Terre alte
L’incontro organizzato da Consorzio Lavoro Ambiente per interrogarsi sulle prospettive per le terre alte emergono spunti interessanti per un territorio che può offrire ancora molto in termini di sviluppo economico e sociale.
Per sviluppare strategie efficaci, in grado di garantire lo sviluppo economico e sociale delle Terre alte, è necessario innanzitutto dialogare e lavorare insieme, tra settori economici e tra territori. Ne è convinto Germano Preghenella, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione e presidente di Consorzio Lavoro Ambiente, che ha aperto l’incontro di ieri sera “Quali prospettive per le Terre alte?”.
L’appuntamento, che rientra nel ciclo di appuntamenti proposti dal Consorzio con il titolo “Cla, Direzione Futuro”, ha offerto l’opportunità per condividere idee e progetti, analizzare le criticità e ragionare sugli scenari futuri del territorio trentino grazie anche al contributo dell’antropologo Annibale Salsa, che ha evidenziato i possibili percorsi che possono aiutare i territori di montagna, spesso considerati subalterni alle città, a trovare la propria via di sviluppo.
“La marginalità della montagna – ha detto Salsa – non è un dato geografico, fisico, ma è un dato socio-culturale, politico e amministrativo, per cui cambiando paradigma le terre alte possono svolgere un ruolo importante. Sono un territorio prezioso che non può essere reinterpretato dal punto di vista quantitativo, ma dal punto di vista qualitativo ha delle eccellenze che altri non hanno. Quindi, io vedo nelle terre alte l’esigenza, e le condizioni di possibilità, di un rilancio in termini qualitativi”.
Docente di antropologia e già presidente del Club Alpino Italiano, Salsa è un profondo conoscitore delle Alpi e, in particolare, della realtà trentina. Nel corso della sua relazione, dal titolo “Le terre alte come spazio di vita e di lavoro”, ha suggerito due strumenti per sostenere lo sviluppo dei territori montani: una riforma fondiaria, che superi la parcellizzazione dei fondi, e una riforma elettorale, che riequilibri i pesi politici di territori con una scarsa densità abitativa, ma con esigenze importanti.
Sul tema si sono confrontati, a seguire, Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca, Lorenzo Delladio, presidente di Confindustria Trento, Alberto Boninsegna, presidente Associazione Artigiani Primiero, e Germano Preghenella, guidati dal direttore del quotidiano ilT Simone Casalini in una tavola rotonda sul futuro dell’economia di montagna fuori dal comparto turistico ed agricolo.
A più riprese è stato affrontato anche il ruolo della cooperazione.
“Non è un caso – ha concluso Preghenella – se la cooperazione è nata nelle Terre alte. Si tratta di uno strumento nato per rispondere ai bisogni delle comunità, un’impresa basata su processi decisionali democratici, che si impegna per mettere le persone al centro. Per questo siamo convinti che possa ancora contribuire allo sviluppo economico e sociale dei nostri territori”.
L’appuntamento, che rientra nel ciclo di appuntamenti proposti dal Consorzio con il titolo “Cla, Direzione Futuro”, ha offerto l’opportunità per condividere idee e progetti, analizzare le criticità e ragionare sugli scenari futuri del territorio trentino grazie anche al contributo dell’antropologo Annibale Salsa, che ha evidenziato i possibili percorsi che possono aiutare i territori di montagna, spesso considerati subalterni alle città, a trovare la propria via di sviluppo.
“La marginalità della montagna – ha detto Salsa – non è un dato geografico, fisico, ma è un dato socio-culturale, politico e amministrativo, per cui cambiando paradigma le terre alte possono svolgere un ruolo importante. Sono un territorio prezioso che non può essere reinterpretato dal punto di vista quantitativo, ma dal punto di vista qualitativo ha delle eccellenze che altri non hanno. Quindi, io vedo nelle terre alte l’esigenza, e le condizioni di possibilità, di un rilancio in termini qualitativi”.
Docente di antropologia e già presidente del Club Alpino Italiano, Salsa è un profondo conoscitore delle Alpi e, in particolare, della realtà trentina. Nel corso della sua relazione, dal titolo “Le terre alte come spazio di vita e di lavoro”, ha suggerito due strumenti per sostenere lo sviluppo dei territori montani: una riforma fondiaria, che superi la parcellizzazione dei fondi, e una riforma elettorale, che riequilibri i pesi politici di territori con una scarsa densità abitativa, ma con esigenze importanti.
Sul tema si sono confrontati, a seguire, Achille Spinelli, assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università e ricerca, Lorenzo Delladio, presidente di Confindustria Trento, Alberto Boninsegna, presidente Associazione Artigiani Primiero, e Germano Preghenella, guidati dal direttore del quotidiano ilT Simone Casalini in una tavola rotonda sul futuro dell’economia di montagna fuori dal comparto turistico ed agricolo.
A più riprese è stato affrontato anche il ruolo della cooperazione.
“Non è un caso – ha concluso Preghenella – se la cooperazione è nata nelle Terre alte. Si tratta di uno strumento nato per rispondere ai bisogni delle comunità, un’impresa basata su processi decisionali democratici, che si impegna per mettere le persone al centro. Per questo siamo convinti che possa ancora contribuire allo sviluppo economico e sociale dei nostri territori”.
Autore: Redazione