Cassa Rurale Val di Sole, 700 mila euro di sostegno al territorio che soffre
323 mila euro di beneficienza e aiuti, 101mila per interventi per l’emergenza Covid a ospedali e Case di riposo, moratorie sui mutui (566 per 145 milioni di euro), prestiti agevolati (154 pratiche per 14 milioni), consulenza personalizzata e buoni spesa.
La Cassa chiude un bilancio positivo, con utile a 3,3 milioni, NPL al 7,4%, CET1 al 25,1%. “La grande soddisfazione per i conti – dice il presidente Claudio Valorz – non ci fa dimenticare che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite, sia per gli effetti negativi della pandemia sull’economia locale, sia per la burocrazia e la vigilanza bancaria sempre più asfissiante”.
Ieri sera la presentazione ai soci del bilancio, in vista dell’assemblea che si terrà il 30 aprile con la modalità del rappresentante designato.
La Cassa Rurale Val di Sole è in prima linea nella resistenza del territorio afflitto dalla pandemia di Covid19. Oltre all’inestimabile costo in termini di vite umane, il virus sta causando un forte impatto sull’economia delle famiglie e delle imprese. “Tutti gli operatori del settore turistico e dell’indotto – ha spiegato il presidente Claudio Valorz nell’incontro informativo online ieri sera con i soci, pensato con l’obiettivo di informarli sull’andamento della loro banca di territorio in vista dell’assemblea del 30 aprile che inevitabilmente si dovrà tenere con il metodo del rappresentante designato – non stanno registrando alcuna entrata da alcuni mesi. A loro si aggiunge una lunga lista di lavoratori, dipendenti e in proprio, che da quest’inverno sono privi di reddito”.
Gli strumenti a disposizione
Una batosta per questo territorio fortemente vocato al turismo e all’accoglienza, che la Cassa Rurale sta cercando di sostenere con tutti gli strumenti di cui dispone. Alle moratorie sui mutui (566 per 145 milioni di euro) si sono aggiunti i finanziamenti agevolati (154 per 14 milioni) e la rinegoziazione di molte posizioni. La Rurale ha anche investito 323mila euro in beneficienza e sponsorizzazioni, e oltre 100mila euro alla sanità: 40mila euro all’Ospedale di Cles, 20mila euro ciascuno alla Casa di riposo di Malè e a quella di Pellizzano, 10mila all’Ospedale di Edolo e poi ancora alla Croce Rossa di Dimaro, al 118, alla Fondazione Ugo Silvestri.
Fondi che si sono andati a sommare ai tradizionali interventi a favore dei soci, come le assicurazioni gratuite (110mila euro), i premi allo studio (38mila), il sostegno allo sport (73mila), agli eventi di promozione del territorio (56mila) e a tanti altri capitoli. Un aiuto economico quantificato complessivamente in 700mila euro.
Negli ultimi anni, la Cassa Rurale ha anche messo a disposizione della comunità alcuni spazi di sua proprietà, per ospitare la sede degli Alpini di Vermiglio e il bar di Caldes. A questi, nel 2020, si sono aggiunti la sede degli Amici della Sierra Leone di Rabbi e il Coworking a Mezzana, un progetto innovativo che consente a tutti i lavoratori del territorio di poter usufruire di uffici attrezzati e connessi per lavorare da remoto senza necessità di andare fuori valle.
Bilancio in salute
Il bilancio della Cassa Rurale mette in luce i risultati positivi maturati nel 2020. Le masse amministrate dalla Cassa Rurale sono cresciute di 45 milioni, raggiungendo i 720 milioni totali (+6,7%). La raccolta diretta è aumentata del 6,6%, sfiorando i 465 milioni, e quella indiretta del 7%, superando i 255 milioni. La crisi da pandemia ha indotto i soci e i clienti ad aumentare le scorte liquide (liquidità sui conti e depositi a risparmio) dell’11,9%, superando i 350 milioni.
In leggera contrazione gli impieghi lordi verso la clientela, attestati a 345 milioni (-1%), a causa della forte diminuzione dei crediti deteriorati a cui si contrappone una ripresa di quelli in bonis (+10,8%).
Buone notizie anche sul fronte reddituale, con un margine di intermediazione che supera i 16 milioni (+12,6%), un margine interessi di oltre 9,4 milioni (+3%) e un utile netto di 3,3 milioni, che si avvicina di molto a quello del bilancio 2019. Un risultato che consente di rafforzare ulteriormente la già buona situazione della Cassa Rurale, portando i fondi propri a 75 milioni, e di raggiungere un indice di solidità CET1 tra i più elevati, pari al 25,1%.
“La grande soddisfazione per i conti – ha concluso il presidente Valorz – non ci fa dimenticare che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite, sia per gli effetti negativi della pandemia sull’economia locale, sia per la burocrazia e la vigilanza bancaria sempre più asfissianti. La Cassa Rurale oggi come in passato resterà in prima linea per assistere soci e clienti in questa fase così difficile, perché è il nostro dovere morale e il modo che abbiamo per vestire a pieno il nostro ruolo di piccola banca di comunità che è faro della mission cooperativa”.