Alto Garda: inizia l'era dell'olivicoltura 4.0 con Uliva Gis
Il futuro è … liscio come l’olio, ma soprattutto è gestito da una rete informatica che ne garantisce ogni aspetto: dalla sostenibilità ambientale alla certificazione della qualità.
Un progetto decisamente innovativo, unico nel suo genere, presentato stamane al Palacongressi di Riva del Garda, fortemente voluto dalla locale Agraria Riva del Garda, in sinergia con la Fondazione Edmund Mach, AIPO Verona e gli organismi di tutela dell’olio extravergine gardesano. L’olivicoltura a portata di click? «Sicuramente un nuovo modo di coltivare l’oliva, sfruttando questo sistema di geolocalizzazione e i suoi riscontri telematici, messi in rete in tempo reale, tramite una piattaforma molto complessa, ma altrettanto pratica: si vede sul telefonino dei contadini che hanno aderito all’iniziativa di Agraria Riva del Garda. Insomma… il futuro dell’olio abita qui». Spiega così, in estrema sintesi, Steno Fontanari, ricercatore della Fondazione Mach, curatore del sistema Uliva GIS (Geographic Information System). Metodo d’analisi satellitare per stabilire ogni tipo d’intervento agricolo tra gli uliveti gardesani. Censendo gli oltre 120 mila ulivi, per stabilire pratiche d’inerbimento, irrigazione e trattamenti preventivi.
Al convegno di stamane, la sala gremita da oltre un centinaio di ‘cultori delle cultivar olearie’, si è parlato di ogni tipo d’innovazione agronomica legata alle pregiate olive del Garda. Fabbisogno agronomico, sistemi di miglioramento fondiario e d’interventi irrigui, ma anche recupero del passato per gestire ancora meglio il futuro.
Lo hanno ribadito gli esperti, lo ha evidenziato anzitutto Giorgio Planchenstainer, presidente di Agraria.
«Un portale web, un App per smartphone che consente ai nostri soci di coltivare al meglio i propri poderi. Dalla concimazione ai tempi di raccolta. Tutto questo per garantire la qualità del nostro EVO».
Confronti e stimoli, subito riportati in primo piano anche da Furio Battelini, direttore di produzione di Agraria. «Uliva GIS applicato appunto all’olivo, progetto che nasce dal cosiddetto PICA, attuato da Cavit per la viticoltura trentina e dunque uno strumento sinergico mirato alla qualità». Inoltre Massimo Fia – direttore generale – e gli altri relatori hanno sottolineato le possibili, immediate positive ricadute su tutto il comparto rurale gardesano. «La tracciabilità sarà davvero alla luce del sole, senza alcun sotterfugio. Valorizzando tutto il territorio, la sua biodiversità. Indispensabile per fare la differenza».
Con l’innovazione a portata di tutti.
Evoluzione qualitativa, educazione al consumo. Rispetto ambientale. Con l’EVO che mette in contatto tutti i coltivatori e - tramite il progetto informatico appena presentato - condivide esperienze, tramanda saperi, tutela dunque i sapori.
Fonte: Agraria di Riva del Garda