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Cantina di Roverè della Luna, dalla terra di mezzo vini pluripremiati

Dei 450 ettari di vitigni coltivati, circa 180 si trovano sul suolo altoatesino. Uno scambio di conoscenze sulle tecniche di lavorazione delle uve, apertura e curiosità volta al miglioramento continuo, pur mantenendo l’approccio e il carattere trentino.

La storia

È il lontano 1919 quando 24 soci decidono di porre le fondamenta di quella che è oggi la Cantina Sociale di Roverè della Luna. Inizialmente stabilita a Salorno, dove la presenza della ferrovia rende più semplici scambi e comunicazioni, nel 1953 la sede definitiva viene spostata nel piccolo borgo di Roverè della Luna. Una “terra di mezzo” come lo definiscono gli stessi abitanti. Un luogo che sorge al limitare del confine tra Trentino e Alto Adige, ai piedi delle montagne che delimitano la valle dell’Adige.

«Dei 440 ettari di terreni coltivati, circa 180 si trovano sul suolo altoatesino – spiega il presidente della Cantina, Diego Coller –. La particolare posizione in cui sorgono i nostri terreni, è diventata un vero e proprio simbolo del modo in cui intendiamo il mondo del vino: uno scambio di conoscenze sulle tecniche di lavorazione delle uve, apertura e curiosità volta al miglioramento continuo. Nonostante questo, però, è doveroso dire che pur sposando questo tipo di approccio, restiamo una Cantina trentina, che da più di un secolo produce i grandi classici del territorio».


Territorio che si rivela essere un vero e proprio punto di forza: la zona infatti è caratterizzata dalla presenza di una natura rigogliosa e dal fiume Adige che, scorrendo verso sud, ha traportato nel tempo ghiaie e terre ricche di nutrimenti rendendolo il luogo perfetto dove far crescere le viti.

«La scelta dei terreni migliori ci consente di individuare gli ambienti più fertili e coltivare diverse varietà di vini – prosegue Coller –. I nostri vigneti si estendono infatti ad un’altitudine che va dai 200 ai 950 metri, godendo di un’esposizione al sole di ben 302 giorni all’anno. L’escursione termica, che va dai 30 ai 10 gradi nel periodo di maturazione, permette di produrre vini bianchi, rossi e pregiati spumanti Trentodoc ».

Premi e riconoscimenti

Numerosi i premi e i riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, tra i quali spicca la medaglia d’oro Vigna Winchel Gewurztraminer DOC Trentino Superiore 2021, conquistata al “VII concorso Enotecnico Valorizzazione Vini del Territorio”. Lunghissima invece la lista dei premi ottenuti al concorso Wine Hunter nella cornice del Merano Wine Festival: nel 2019 vengono conferite la medaglia d’oro al Vervè Trentodoc Riserva 2012 e quella di bronzo al Vervè Trentodoc Rosè 2015. L’anno successivo le medaglie sono nuovamente due: oro per il Vervè Trentidoc Rosè 2016 e platino per Vervè Trentodoc Riserva 2013. Nel 2021 le medaglie conquistate duplicano e diventano quattro: tre bronzi e un oro, successo che si riconferma identico anche nel 2022. Il 2023 ha invece arricchito il palmares della cantina con una medaglia di bronzo, ottenuta dal Vervè Trentodoc Bianco 2019, e un oro, conquistato dal Vervè Trentodoc Riserva 2016.


Un equilibrio tra tradizione e modernità che si rivela vincente. «Il passato ci insegna molto, la conoscenza e le tradizioni dei nostri predecessori sono lezioni che teniamo sempre a mente – prosegue il presidente –. Nonostante questo, però, teniamo sempre lo sguardo rivolto al futuro, cercando di intraprendere nuovi percorsi di ricerca e puntando al miglioramento continuo». Da qui la scelta di puntare sempre di più su uno stile di produzione che abbia a cuore la sostenibilità ambientale. Dopo l’ottenimento della certificazione Equalitas, la Cantina ha infatti deciso di ampliare la pianificazione degli investimenti dedicati alla produzione sostenibile, cominciando dall’installazione di un impianto fotovoltaico.

La Cantina oggi

«Abbiamo molti progetti – spiega Coller –, come il rinnovo delle etichette ed una ristrutturazione degli ambienti. Non è facile perché l’aumento dei costi negli ultimi anni si è fatto sentire, ma la Federazione è sempre al nostro fianco per valutare le migliori scelte relative al business plan».
Oggi la Cantina Sociale di Roverè della Luna è una realtà che conta 265 soci e 13 dipendenti fissi, ai quali si aggiungono una quindicina di lavoratori stagionali nel periodo delle vendemmie che va da agosto a dicembre. Il fatturato conferma una realtà economicamente solida, superando, a fine 2023, gli 11,8 milioni di euro.
«La cooperazione è questo – conclude Coller –: fare sistema, aiutarsi e crescere reciprocamente, perseguire il miglioramento delle condizioni economiche e sociali di tutti».