A Campodenno la “Famiglia” ha benedetto il sale nella Giornata di Sant’Antonio Abate
Nella località della Val di Non l’evento itinerante promosso dalla Famiglia Cooperativa Primanaunia. Itinerante perché, di anno in anno, viene ospitato nei centri serviti dai punti vendita della cooperativa di consumo.
Un rito antichissimo è tornato alla “Famiglia di origine”.
Il rito appartiene alla benedizione del sale nella Giornata di Sant’Antonio Abate. La “Famiglia” è la Famiglia Cooperativa Primanaunia a Campodenno dove, nel 1896, si tenne la prima volta di un rito diventato tradizione.
“Dopo aver suonato le campane del mezzodì e aver consumato il frugale pasto delle ore undici ci ritroviamo in piazza, davanti alla Famiglia Cooperativa, per la benedizione del sale”.
Il passaggio si legge sul libro verbale del 1896 della cooperativa di consumo di Campodenno. “Il sale benedetto – è stato ricordato oggi pomeriggio - veniva consumato dal bestiame perché diventasse forma di prevenzione dalle malattie”.
Benedizione del sale tornata attuale, una decina di anni fa, grazie alla Famiglia Cooperativa Primanaunia (oggi diretta da Amedeo Bertolini), cooperativa di consumo creata sul finire degli anni Novanta dall’unificazione delle “Famiglie” di Campodenno, Sporminore e Vigo di Ton. Tutte tre nate nel 1895.
L’intervento di apertura, nell’evento di oggi pomeriggio, è stato affidato al presidente della Famiglia Cooperativa, Valentino Paternoster. “Quest’anno festeggiamo la decima edizione di questa manifestazione - ha osservato – nata grazie alla volontà di Ottorino Angeli, dieci anni fa presidente della cooperativa di consumo”. Ha poi aggiunto un ricordo personale. “Appartiene a quando, nelle nostre famiglie, ognuno aveva almeno una mucca nella stalla e ogni anno si attendeva la nascita del vitello. Quell’evento era condiviso con i vicini – ha ricordato Paternoster - per vivere insieme un momento di gioia e per dare vita a un mutuo aiuto. Infatti scattava l’impegno reciproco di essere presenti per collaborare, per promuovere un esempio di cooperazione. Un piccolo esempio per far capire che, oggi come ieri, la soddisfazione non deriva da quanto si ha ma molto più da quanto si dà”.
Alle parole di Paternoster sono seguite quelle del sindaco di Campodenno Daniele Biada, e dei rappresentanti delle istituzioni: il presidente della comunità di Valle, Silvano Dominici, i consiglieri provinciali Paola Demagri, Lorenzo Ossana, Dennis Paoli e Ugo Rossi.
Sono intervenuti anche Lino Rizzardi, consigliere di zona dell’Associazione Cacciatori della provincia di Trento, gli ex senatori Tarcisio Andreolli e Franco Panizza, e il professor Claudio Eccher.
A rappresentare la Federazione Trentina della Cooperazione è stato Walter Facchinelli, vicepresidente del settore consumo. “Il sale oggi è un alimento comunissimo e poco costoso – ha spiegato - ma un tempo non molto lontano era prezioso più del pane e, quello benedetto, veniva dato al bestiame per prevenire le malattie. Per questi motivi ancora oggi il sale ha un grande valore simbolico per molte comunità dell’arco alpino. È encomiabile lo spirito di mantenere viva la tradizione del sale benedetto, tramandata come buon auspicio per l'anno appena iniziato, per avere buoni raccolti e di protezione per la salute degli animali e degli uomini”.
Il momento centrale è stato la benedizione del saleaffidata a monsignor Luigi Bressan, vescovo emerito di Trento, coadiuvato dal priore dell’eremo di San Romedio padre Giorgio Silvestri.
Confermata la valenza solidale dell’appuntamento: il ricavato delle offerte per una o più confezioni di sale benedetto è stato devoluto all’Associazione “Amici del Madagascar” guidata dalla presidente Rita Cattani.