12 febbraio 2019
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Flash mob V-Day One Billion Rising alle 17,30 del 14 febbraio

Giovedì 14 febbraio, alle 17.30, appuntamento in piazza Duomo a Trento per unirsi al flash mob V-Day One Billion Rising e ballare Break the chain. L'iniziativa, giunta alla settima edizione, è un modo per dire basta alla violenza maschile contro donne e bambine

Giovedì 14 febbraio, alle 17.30, appuntamento in piazza Duomo a Trento per unirsi al flash mob V-Day One Billion Rising e ballare Break the chain. L'iniziativa, giunta alla settima edizione, è un modo per dire basta alla violenza maschile contro donne e bambine

Anche questo 14 febbraio - giornata di Valentino dedicata all’amore – Trento parteciperà alla mobilitazione globale V-Day One Billion Rising https://www.onebillionrising.org/ nata nel 2012 per volontà di Eve Ensler, attivista femminista, poeta, performer, autrice de I monologhi della vagina. Flash mob in Piazza Duomo alle ore 17,30.
Per il settimo anno consecutivo, anche Trento contribuirà a portare UN MILIARDO di persone nel mondo a dire: BASTA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E LE BAMBINE, BASTA all’assurdità di chiamare amore un sentimento che è violento, criminale, possessivo e umiliante - un sentimento che amore non può essere, mai.
UN MILIARDO A DIRE BASTA come UN MILIARDO – UNA SU TRE - è ancora il numero di donne, ragazze e bambine che nel mondo SUBISCONO VIOLENZA nell'arco della propria vita.

V-Day ONE BILLION RISING è la più grande azione mondiale di massa nella storia umana: TUTTO IL MONDO, dall’Indonesia agli USA, dal Messico all’India, dal’Europa all’Africa, dal Canada all’Australia, insieme si solleva e si ribella contro la violenza di genere, ballando la canzone Break the chain (Spezza la catena), per dire che la barbarie dello stupro e delle violenze di genere deve finire, che va spezzata.

Viviamo in un’epoca di profondi e diffusi cambiamenti, trasformazioni, agitazioni. Da sette anni ci solleviamo per liberare le donne e tutte coloro che sono soggette a violenza fisica e psicologica in tutte le sue forme: stupro, aggressione, incesto, molestie sessuali e persecuzioni, mutilazioni genitali femminili, schiavitù e traffico sessuale, matrimoni forzati e di minori, femminicidio, violenza domestica, oppressione riproduttiva sessuale e di genere contro le comunità LGBTQIA+. E in questi sette anni abbiamo portato a casa molte vittorie, più giustizia, più solidarietà,
più cambiamento.

Ma questo settimo anno ci presenta sfide ancora più grandi. Per porre fine alla violenza contro le donne dobbiamo dedicarci a un’analisi critica più profonda della violenza in tutte le sue forme. Insieme alla violenza fisica e psicologica, dobbiamo considerare anche le violenze sistemiche di stampo economico, politico, socio-culturale, ideologico e ambientale. Mentre continuiamo a sollevarci per porre fine alla violenza di genere, dobbiamo assolutamente allargare il campo della nostra comprensione dell’oppressione e dello sfruttamento di tutti i soggetti femminili in tutti i loro contesti: capitalismo, colonizzazione, razzismo, omofobia, imperialismo, dittature, saccheggio ambientale e guerra. Per troppo tempo siamo state divise e separate. Sollevarci ora in tutto il mondo, insieme nello stesso giorno, segna la necessità di collegare le nostre specifiche oppressioni a quella universale comune umanità che ci lega insieme. Questo non è niente di meno che un modo di vivere, di concepire la vita, di guardare il mondo, e di stare nel mondo.

Per questo non è solo uno il giorno in cui ci solleviamo, il giorno di Valentino, ma sono tutti i giorni dell’anno in cui questa nostra consapevolezza determina tutte le azioni nel nostro quotidiano. Ci vuole forse ancora più coraggio di prima in questo settimo anno di rivoluzione, più impegno per approfondire, studiare, ascoltare, imparare, svegliarci davanti a ciò che non conosciamo ancora, porre domande scomode, metterci in gioco, agire e spingerci fuori dagli spazi che sono per noi fisicamente e intellettualmente confortevoli. Ci vuole profonda dedizione alla resistenza e alla solidarietà. Sollevarsi, resistere, unirsi non è più solo una campagna di movimento, è ormai una filosofia di vita.

Fonte: ufficio stampa Comune di Trento

Autore: Redazione